LEON DI CAPRERA
Il Leon di Caprera è una goletta di soli 9 mt di lunghezza per 2 e mezzo di larghezza che testimonia una straordinaria
avventura realmente vissuta tra l’ottobre 1880 e il gennaio 1881 da tre marinai italiani: il calabrese Vincenzo Fondacaro, l’anconetano Orlando Grassoni e Pietro Troccoli di Marina di Camerota. Essi percorsero a bordo de ” Il Leon di Caprera” circa 5000 miglia sull’oceano in 110 gg di navigazione, da Montevideo a Gibilterra, per portare un libro di firme a Giuseppe Garibaldi. L’impresa, che per ridotte dimensioni della barca fu la prima del suo genere, rappresenta un grande atto di coraggio che deve essere riscoperto e valorizzato così come va riportato al suo antico splendore il battello, di straordinaria fattura e ricco di geniali particolari costruttivi, collocato fino all’estate ’95 in un cortile del Museo Navale di Milano dove è miracolosamente vissuto all’incuria di tutti e alle imperie del clima milanese.
A mille chilometri di distanza da Milano, il ricordo del marinaio Pietro Troccoli sopravviveva a Marina di Camerota, perpetuandosi di padre in figlio fino ai giorni nostri ed anziani, a dispetto del tempo e più forte dell’oblio, esso si è rafforzato fino al punto che la popolazione, tramite le rappresentanze pubbliche e il Comitato per il Restauro de “Il Leon di Caprera”, si è attivata per portare il battello a Marina di Camerota. Dopo alcuni anni di esposizione, a temperature ed umidità costanti, presso la grotta di Lentiscelle, la barca è stata presa in consegna dall’ Associazione per il recupero delle imbarcazioni d’epoca A.R.I.E; grazie ad uno splendido restauro presso il cantiere di Livorno, il legno, le parti meccaniche e il rivestimento esterno in lastre di rame hanno rivisto il loro antico splendore.
